É uscito venerdì 21 giugno 2024 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo dei Lyvers dal titolo “Punkanza” (a mesi di distanza dalla pubblicazione del loro ultimo brano, “Valeria“): un brano atipicamente estivo che racconta la fine di un amore, e lo fa attraverso “sofisticate citazioni a città elleniche della letteratura classica.”
Tra mattarelli e muse ispiratrici, ci siamo fatti raccontare qualcosa di più.
Mattarelli, glicini secchi, armoniche cromosomiche, batterie al litio… suonate veramente di tutto! C’è qualcosa che non osereste mai suonare?
Assolutamente no! Ci piace sperimentare e cercare sempre suoni nuovi soprattutto in studio dove facciamo mille prove con mic e ampli diversi per cercare il suono che abbiamo in mente o magari trovarne uno che nemmeno ci era passato per la zucca. Ad esempio registrando i pezzi nuovi ci è morta una valvola con tanto di fumo dall’ampli e abbiamo tenuto il take perché “suonava male da Dio” e anche perché le valvole se la costano. Quello che non suoneremmo mai è il citofono di Valeria, siamo troppo timidi.
Nel vostro singolo “PUNKANZA” si parla di delusioni amorose. Qual è la ricetta perfetta per guarire un cuore spezzato secondo i Lyvers?
Una ricetta vera secondo noi non esiste, noi abbiamo constatato che stare sul divano con il pigiamone a mangiare gelato col cucchiaio e guardare quei film con Renee Zellweger o con Hugh Grant, funzioni abbastanza bene. Oppure guardare fuori dalla finestra mentre piove e ascoltare “T’Appartengo” di Ambra, solo che se ci si molla in estate è un casino.
Ci raccontate qualcosa di più sull’ispirazione giunta attraverso la figura di John Connors?
John è la nostra musa ispiratrice anche PUNKANZA, come Valeria, arriva da una serata nella quale ci si è confessato davanti ad una biretta. Praticamente è successo che dopo essersi mollato con la sua ragazza ha pensato di dimenticarla andando ad una serata dove però ha trovato le amiche della da poco ex-morosa. Quello che raccontiamo è quello che lui ci ha raccontato essere successo, ma conoscendolo probabilmente sarà rimasto nella zona fumatori con uno spritz e gli occhi lucidi. Il ritornello è un lampo di genio del Presidente Hamburger che ha iniziato a canticchiarlo in fase di scrittura e non ce lo siamo riusciti a togliere dalla testa.
Come dovrebbe essere il vostro concerto ideale?
Il nostro concerto ideale si avvicina molto a Woodstock, però l’edizione del ‘99 durante il set dei Limp Bizkit. Ci piace il pubblico animato e fare caciara tutti insieme, gente che sale sul palco e che canta con noi, poi se c’è anche un open-bar ciaone.
Qual è la cosa più folle che farete quest’estate?
Sicuramente registrare pezzi nuovi e suonicchiare un pochino in giro, poi ovviamente qualche giorno a fare la colla in spiaggia, magari “se pijamo ‘n Calippo”. Ci hanno consigliato anche la sagra delle Alici denocciolate e dobbiamo decidere tra quella e il cammino di Santiago The Compostela.
Morgana Grancia
