É uscito venerdì 21 giugno 2024 su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di AL!S dal titolo “Addio per niente“, un nuovo capitolo che ci avvicina all’uscita di un nuovo disco (fuori da venerdì 5 luglio 2024): un racconto personale e intenso, dedicato a chi non riesce a dire addio, che sviscera le dinamiche di una relazione tossica e non solo, in un brano atipicamente estivo.
La sofferenza però, ci tiene a dirlo, non è necessariamente un motore. E noi l’abbiamo intervistata!
Qual è stato il momento in cui Alice Cannizzaro è diventata Al!s? E perché si scrive proprio così?
Penso di essere sempre stata AL!S e questo è anche il motivo per cui ho mantenuto il mio nome: perché sono io! Non vedo differenza tra la me persona che cammina e inciampa nel mondo e la me artista, siamo totalmente in simbiosi;
Il punto esclamativo in mezzo invece è stata una scelta di conseguenza: avevo un vecchio profilo su Spotify sul quale avevo pubblicato canzoni delle quali non ero più convinta e una volta cancellato non avevo considerato che avrei dovuto aspettare molto tempo prima di riutilizzare lo stesso nome – che al tempo era Alis, così, semplice- e quindi ho optato per una soluzione alternativa col punto esclamativo.
Qual è, secondo te, la situazione ideale per ascoltare “Addio per niente”?
In macchina, in viaggio verso il mare, magari di notte – spoiler io viaggio sempre di notte ovunque vada, mi rilassa tantissimo – dopo una tappa caffè all’autogrill, con la luce dell’alba che comincia a colorare tutto il panorama intorno.
Alcuni dicono che se non esistesse la sofferenza non si potrebbe fare arte. Qual è la tua opinione a riguardo?
Non sono molto d’accordo con questa frase perché collega indissolubilmente l’artista e la persona al dolore, sentendosi quasi in dovere di provarlo.
No, per me è una visione pericolosa.
La vedo più come: ogni emozione è fonte d’ispirazione per l’arte a suo modo, quindi sfruttiamo e apriamoci anche verso le altre o rimarremo sempre degli artisti- e soprattutto delle persone- incompleti.
C’è qualche abitudine/rituale a cui non potresti mai rinunciare quando scrivi un nuovo pezzo?
Soffrendo del Disturbo Ossessivo Compulsivo ho sparso rituali ovunque nella mia giornata, ma alla musica collegherei quello di bere compulsivamente caffè e stare nel totale silenzio per ore chiusa nella mia stanza senza neanche un soffio di vento, altrimenti perdo interesse e smetto di scrivere.
In realtà il momento in cui scrivo canzoni è quello in cui ho meno rituali in assoluto. Che cosa auguri all’Alice del futuro?
Le auguro che tutti gli sforzi che sto facendo le ritornino indietro in maniera positiva un giorno: che il sudore sia ripagato!
Morgana Grancia
