Corriere dello Spettacolo

Un master di Hans Zimmer e tanta voglia di sperimentare: Savino si racconta ai nostri microfoni

 

Non è passato molto tempo dall’ultima chiacchierata con Savino Valerio, musicista, compositore e ingegnere del suono, questo perché, singolo dopo singolo, l’artista è costantemente in onda – o meglio – sulla cresta dell’onda, pronta a stupire il pubblico radiofonico con un pezzo sempre memorabile…

Ben ritrovato caro Savino, è un piacere averti di nuovo qui con noi… e quando arriva il momento di essere a tu per tu con gli artisti, è sempre un’ emozione… immagino anche per te, con il pubblico che ti ascolta sempre con rinnovato entusiasmo…

È sempre un piacere essere tuo ospite. L’emozione c’è sempre perché non sai cosa può succedere quando la tua composizione diventa di dominio pubblico. Si crea l’attesa “ansia” aspettando la reazione del pubblico che saluto calorosamente.

In fin dei conti è lui il detentore dello scettro, per tanto sempre massimo rispetto e riconoscenza.

Ho parlato prima di rinnovamento, quanto pensi la musica oggi giorno sia “nuova” e in che modo..? Pensi che un ritorno al passato sia auspicabile o, date anche le reminiscenze musicali con le quali ti approcci alle sonorità che più caratterizzano il tuo stile, senti di voler svecchiare lo stile rendendolo più al passo con i tempi…?

Proprio qualche giorno fa parlavo proprio di questo con un musicologo e per quello che è il mio pensiero la musica oggi, in alcuni stili, ha subito un mutamento ma concordo quando si parla del tempo come giudice. Un ritorno non credo ci possa essere ma nel mio caso, avendo vissuto una generazione Musicale che ha fatto la storia e di cui mi sono nutrito, non posso non esternare tenendo sempre presente il nostro tempo. Certo la musica strumentale è un genere senza tempo e collocazione. Perché credo sia espressione massima del proprio io . Per cui non si può parlare di svecchiamento o attualizzazione, ma semplicemente di emozioni e vibrazioni.

Ricordiamo, per chi ancora non ti conoscesse come la tua musica sia strumentale e di come essa sia accostabile in modo intuitivo e chiaro, alle colonne sonore… Del resto la musica da film è una tua passione da sempre e continua ad esserlo….

Per quanto produca per altri artisti spaziando in vari generi, personalmente ho trovato la mia dimensione nello strumentale. Ho iniziato a produrre musica strumentale molto presto e da subito,  Laguna Padana una  sinfonia in Re min con cui partecipai ad un concorso per piccola orchestra indetto dal conservatorio di Como, arrivando nelle prime posizione in graduatoria e di cui ci fu l’esecuzione è ancora oggi presso il conservatorio per gli studenti del triennio.  E di lì non ho mai smesso. Ho avuto la possibilità di perfezionarmi con un master di Hans Zimmer e tutto ciò oggi mi ha portato a integrare il classico con l’elettronica e la sperimentazione.

Al momento stai lavorando a diversi progetti e sei tutt’altro che fermo, date le numerose iniziative del PLAZA DE MUNDO PROJECT. Per cominciare ricordiamo il traguardo raggiunto con il brano “Coming back”… com’è stata la tua reazione a tale evento…?

Coming Back è stata una vera sorpresa inaspettata, perché entrare in poche settimane nella top 100 e poi successivamente nella top 60 della classifica internazionale di musica indie più trasmessa dalle radio personalmente è un successo dal momento che trattasi di una composizione solo piano, che si è collocata in un contesto  di musica indie.

Da diversi mesi ormai la tua musica, e contemporaneamente anche con più brani, ci accompagna in ogni momento della giornata… se dovessi scegliere un tuo pezzo per ognuno di questi… Quale sceglieresti…?

Come diceva un Grande della musica …ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja…diventa difficile personalmente. Si potrebbe spaziare da Eternity, The embrace of life, 27th September all’energico Drum&Bass Quite of subway per poi arrivare a Feel Loved. Ma è tutto indicativo perchè il gusto resta soggettivo e l’ultima parola al pubblico. Che saluto calorosamente e con grande affetto e stima.

Il tuo ultimo singolo “Spring of love” è ora in programmazione nella playlist di indie Summer ed Estate Super classifica… quindi l’idea è quella di un pezzo da ascoltare per tutta la stagione estiva in riva al mare e in completo relax….come vivi tutto questo e quanto la musica può davvero aiutare le persone a trovare il modo di rilassarsi, ma soprattutto di staccare…?

Vivo come sempre con molta naturalezza e semplicità continuando a fare musica. Personalmente ritengo che la musica sia parte integrante del nostro mondo, basti pensare ai suoni della natura, ma anche agli stessi rumori che altro non sono che suoni non armoniosi ma comunque anch’essi parte del mondo.

Immagina di essere in una stanza anecoica dove il limite massimo di permanenza è di 45 min. dopo di che si perdono i riferimenti. Quindi la musica, così come i suoni sono parte integrante del nostro esistere ed essere per cui senza dubbio diventa punto di riferimento per il nostro Io.

E per concludere parliamo dei progetti futuri e del nuovo video a cui stai lavorando proprio in questi giorni…

In realtà non è un video classico ma bensì saranno dei corti a puntata, idea nata con il mio amico e videomaker Mario Marco Farinato, dove i brani che ne faranno da colonna portante sono Fell Loved e Let me steal of the Time che è in uscita. Tutto ciò nella splendida cornice del prestigioso Palazzo Te di Mantova e saluto calorosamente il mio amico Vitty Magro che ha permesso tutto ciò.

Sonia Bellin

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