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“Un passo dalla luna”: a tu per tu con Angelo Santangelo

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Dal 14 giugno 2024 è in rotazione radiofonica “Un passo dalla luna”, il nuovo singolo di Angelo Santangelo disponibile su tutte le piattaforme digitali di streaming. Angelo Santangelo nasce a Caserta nel 1993. Cantautore e polistrumentista italiano che mescola il cantautorato italiano al sound pop british, con influenze che vanno dal rock, blues, funk, indie. I suoi testi sono introspettivi, spesso racconta dei propri vissuti, ma con una visione aperta a ciò che lo circonda. È un sognatore e ama raccontare dell’amore. Lo fa in modo diretto e quando si approccia a scritture diverse, lo fa comunque con un linguaggio sentimentale e trasparente. A marzo 2024 pubblica il suo primo singolo “È così giusto”. Attualmente è impegnato nella produzione di altri singoli nell’ottica di pubblicare un disco che racchiuda il senso del suo viaggio artistico e non, fino ad oggi. Non si definisce un cantante ma un comunicatore, in continua evoluzione umana e artistica. “Un passo dalla luna” è il suo nuovo singolo di cui Angelo Santangelo ci parla in questa intervista.

Ciao Angelo, bentrovato al Corriere dello Spettacolo. “Un passo dalla luna” è un brano dalle sonorità pop, leggero ma riflessivo, che esprime il giusto compromesso cercando di essere in grado di adattarsi senza perdere se stessi. Ci racconti di questo brano?

Un passo dalla luna” è un brano nato come provocazione verso le persone che in qualche modo cercano di deformare il nostro io. Insomma, una provocazione per tutte quelle persone che credono di sapere sempre qualcosa in più, che ci portano a vivere una vita frenetica e a stampo. Il messaggio che cerco di dare è di non perdere noi stessi e quello che siamo, di continuare a lottare, inseguire noi stessi, i propri sogni e realizzare se stessi.

Questo tuo messaggio è molto bello e importante, così come è profonda la canzone perché ascoltandola a mio avviso c’è un invito a mettere tutto in discussione e domandarsi Cos’è giusto? – Perché, secondo te. la società o meglio le persone vogliono distruggere il nostro io?

Credo che vivono un senso di incertezza e allora di fronte al successo degli altri cercano di abbattere la persona che ha successo. Un’incertezza che è frutto di un proprio disagio, paura di non riuscire che li porta ad agire con l’obiettivo di distruggere chi invece riesce. Naturalmente, l’obiettivo di distruggere una persona è un comportamento che possiamo chiamare invidia o in altro modo, ma credo che alla base ci sia un’incertezza da parte della persona che punta verso un tu che vuole abbattere.

Parlando insieme di questo comportamento di singoli esseri umani, che possiamo definire invidiosi tanto da desiderare di abbattere il tu invidiato, mi hai detto una cosa bella, cioè che non bisogna avere paura di essere superati dall’altro. Perché?

Non bisogna avere paura perché ogni persona è capace di fare, di arrivare e realizzare. Non bisogna avere paura delle persone che vediamo e ci appaiono come brave, capaci di fare. Non bisogna avere paura perché tutti abbiamo dei limiti, non esiste nessun singolo individuo che non è ha. Invece, quando si ha paura di non saper fare, o si ha un dubbio bisogna chiedere aiuto, avere il coraggio parlare, chiedere: mi fai vedere come si fa? Non c’è bisogno di demoralizzare nessuno o avere invidia di nessuno.

Questo è un messaggio vero e autentico, a cui possiamo aggiungere che quando chiediamo all’altro di farci vedere ad esempio come svolge un lavoro (premettendo che bisogna avere la disponibilità e umiltà di farci vedere) non solo si apprende, si impara, ma nascono delle ispirazioni e quindi a quel lavoro ognuno porta il suo contributo e il risultato è veramente positivo. Ti faccio ancora un complimento, non solo perché parli alle persone che vivono d’incertezza o invidia, ma perché in un certo modo parli del tema della diversità che spesso la società attribuisce a certe categorie di persone, ma nella realtà umana è un tema che riguarda tutti i singoli esseri umani senza bisogno di appartenere a una categoria specifica. Basta l’invidia e un tu diviene altro, un diverso da demoralizzare. 

Tornando alla musica, alla tua attività musicale: Cosa ti dicono le persone che ti ascoltano e che progetti hai per il presente?

Allora, prima di questo ho lanciato “È così giusto”, che è il mio primo singolo e devo dire che è molto piaciuto. Non so perché, forse perché un po’ malinconico e probabilmente è più facile ritrovarsi in un pezzo malinconico. Per quanto riguarda il presente siamo in continua produzione, abbiamo dei singoli a cui stiamo lavorando e io sono molto preso dalla voglia di far ascoltare le mie canzoni e desiderio di dare tante emozioni.

E io sono sicuro che riuscirai a dare tante emozioni alle persone che ti ascoltano e che ti ascolteranno. Invito il pubblico ad ascoltare sia un “Un passo dalla luna” e sia “È così giusto” di cui non diciamo del messaggio che vuoi dare, ma invitiamo ad ascoltarlo.  Prima di salutarci, ricordiamo che “Un passo dalla luna” è accompagnato da un videoclip, diretto da Antonio Ian Di Giacinto e girato presso la Sala Pose “CentoDue” a Casalnuovo (Napoli). Nello stesso un soggetto “anonimo” interpreta simbolicamente tutte quelle persone che nella vita, incuranti della psicologia del prossimo, si divertono a puntare il dito e/o imporre ciò che per loro è giusto senza mettere in conto che ogni essere umano ha una propria indole, dei propri sogni e delle proprie ambizioni. Grazie Angelo per il tempo che ci hai dedicato, ti auguro una buona estate e un buon lavoro.

Grazie a te Giuseppe. Un saluto alla redazione e agli amici del Corriere dello Spettacolo e buona estate a tutti voi.

Giuseppe Sanfilippo

 

 

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