L’Associazione Culturale “Sound Image” ha davvero organizzato un ottimo cartellone musicale per l’Estate Romana, potendo giovarsi pure del magnifico scorcio dell’Anfiteatro Flavio, iniziato dal sabino Vespasiano nella seconda metà del I secolo d.C. e finito da Domiziano,all’insegna della musicalità briosa, dinamica e prorompente con l’ energia degli strumenti a fiato, quali il sax, le trombe e tromboni, le tube, cui s’aggiungono quelli pizzicati dalle dita , come il piano,il basso e la scatenata, fragorosa, batteria.
La Direzione artistica è affidata all’Alexanderplatz di Eugenio Rubei, che martedì sera c’ha presentato il valoroso complesso di Rosario Giuliani nativo di Terracina, verso la quale ha dichiarato d’avere un rapporto catulliano d’amore venato di qualche macchia d’odio per delle contrarietà ed imperfezioni, ombre negative, che riscontra nel suo tessuto socio – civile. Il titolo della sua esibizione è stato “Brassing” ricavato da quel “brass” dell’indimenticabile e valoroso amico il dottore Massimo Urbani morto proditoriamente in Africa per fare scudo con il suo corpo e salvare la giornalista Annarita Armeni da un’imboscata di una banda di terroristi ribelli e rivoltosi. La sua band è stata autenticamente straordinaria potendo contare su numerosi specialisti di strumenti differenti,dalle trombe dei talentuosi Giancarlo Ciminelli e Claudio Corvini, all’imponente trombone magicamente suonato da Mario Corvini in qualche assolo o duo con Ciminelli o Giuliani,all’inedito corno francese di Remo Izzi,alla tuba di Federico D’Angelo,al basso di Dario Deidda ed alla fortissima batteria ritmica dello scatenato Sasha Mashin. Il programma sonoro consisteva in una serie di brani potenti ed originali riarrangiati splendidamente dallo stesso Corvini in collaborazione con Giuliani,sfavillante e ludico esteta nel suo show con il funambolico compagno di scena ed esecuzione sul palco che è il sax. N’è scaturita una nuova e vitalissima rivisitazione scintillante ed entusiasmante per gli spettatori presenti, non certamente quelli del tutto esaurito con imbanditi tavoli per le “dinner” del sabato sera, ma comunque in numero discreto che s’è lasciato andare ala sonorità musicale elettrizzante della serata. Perciò la magistrale classe e perizia conduttrice nella coordinazione dei suoi compagni d’ensemble di Rosario Giuliani ha permesso di gustare per circa due ore una creativa innovazione su pezzi classici ed una perfetta resa virtuosa di tutti i musicisti. Sicuramente una serata di sfolgorante Jazz come in poche altre occasioni, così da far vibrare il cuore e le sensazioni emotive degli astanti per la briosa empatia comunicata e trasportare la suadente e sublime armonia ed estatica visione del concerto jazzistico, tutto da gustare in una sinestesia dagli indici elevati di godimento, in inedite dimensioni e prospettive musicali. Ora giovedì sera ci trasferiremo nelle tonalità e nei ritmi latino – americani, afro -cubani in particolare, per il concerto dell’isolana Aymee Nuviola in “Havana Nocturne” con ospite d’onore Kemuel Roig al piano e con una band composta pure da :Julian Avila alla chitarra,Lowell Ring al basso,José Aguilera alle percussioni ed Hilario Bell alla batteria. I concerti iniziano sempre alle 21,30 e dopo lo spettacolo è possibile restare in uno spazio laterale con pedana per chi vuole fare le ore piccole sorseggiando qualcosa o bevendo e scambiando quattro chiacchiere o l’impressioni riportate dall’evento, cui ha assistito in dolce compagnia. La rassegna andrà avanti tutte le sere fino all’avvento dell’autunno con l’equinozio tra il 21 e 22 settembre. Il mese d’agosto per chi resterà a Roma non si prospetta male, caldo permettendo secondo la nota lirica del genovese ermetico E. Montale “Meriggiare pallido ed assorto”. Peccato che chi non ha la macchina possa raggiungere il luogo dei concerti solo con il tram 3 e che la strada sia polverosa e pericolosa proprio per lo scorrere sui binari del mezzo pubblico.
Giancarlo Lungarini