Corriere dello Spettacolo

L’udienza del procedimento nei confronti dell’imprenditore e leader del movimento “IO APRO”

 

IN AULA LE ACCUSE DELL’EX FIDANZATA A PASSARO che ha fornito, in aula, la propria versione dei fatti, sostenendo di essere stata perseguitata e minacciata di morte.

E’ entrato nel vivo il processo contro il noto imprenditore della ristorazione e leader del movimento “IO APRO” Biagio Passar, accusato di stalking aggravata poiché commesso con l’utilizzo di strumenti informatici e violazione di domicilio.

A denunciarlo, la ex fidanzata, una trentenne di origine Russe, i fatti risalirebbero al 2019/2020, ma l’imputato, attraverso il proprio legale, ha dimostrato come la relazione in realtà fosse ripresa con la presunta vittima anche due anni dopo, nel 2022.

Passaro, difeso dagli avvocati Enrico Fontana e Nicola Trisciuoglio, aveva spiegato che in aula avrebbe dimostrato la propria innocenza.

Ieri dunque sentita la ex fidanzata e il prossimo 25 novembre continuerà l’esame della presunta vittima da parte del difensore; poi partirà il contro-esame.

Come noto l’imprenditore è finito a processo anche per altre vicende: per i reati di bancarotta fraudolenta, indebita percezione di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio e c’è inoltre il procedimento che lo vede imputato per l’assalto alla Cgil avvenuto nell’ottobre del 2021 durante un corteo contro il Green Pass.

Per quanto riguarda invece le accuse di atti persecutori, tra gli episodi contestati all’imprenditore, quello di aver contattato l’hotel dove soggiornavano la ex e il nuovo compagno con un falso account di posta elettronica.

Non solo: Passaro si sarebbe presentato nella società in cui il “rivale” collaborava, fingendosi un fornitore e minacciando il giovane. Accuse rispetto alle quali Passaro si è sempre dichiarato innocente.

Ma il Passaro non si fa mancare niente, di nuovo nei guai, ora segretario elettorale di una corrente della DC, altra denuncia per stalking è stata depositata nei suoi confronti.

La denuncia è partita da Alessandro Maiorano dopo aver ricevuto minacce di morte.

Certo non una bella pubblicità per un partito che dovrebbe avere come prerogativa la bontà e la carità Cristiana e non la violenza.

“Faccio i complimenti – ribadisce il sig. Maiorano -, al segretario Nazionale “di una corrente” Angelo Sandri per scegliere i suoi dirigenti di partito al meglio.”

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