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Antonello Venditti conquista il pubblico di Sulmona

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  Un artista che racconta nelle sue canzoni quarant’anni del nostro paese tra amori, amici ed emozioni

Il concerto di Antonello Venditti a Sulmona ieri sera si è celebrato dentro un abbraccio del pubblico, che insieme al cantautore ha ricordato quarant’anni di canzoni che hanno fatto nascere amori, amicizie e ci hanno accompagnato in tanti anni di vita.

Il concerto si è aperto nel ricordo di Alessandro Centofanti, musicista sulmonese scomparso dieci anni fa, che aveva collaborato con Venditti, che ha raccontato: “In questo concerto festeggeremo i quaranta anni dell’album “Cuore” e Sandro c’entra molto perché ha suonato in questo disco. Io sono legato indissolubilmente a questo posto, ho frequentato Sulmona tanti anni , proprio  grazie a lui”.

Il cantautore romano  ha iniziato il concerto al suo pianoforte con “Bomba o non bomba”, brano che ha dato il la al pubblico per aprire il cuore e, cantare con lui tutte le sue canzoni.

Il suo stile, la sua voce, la sua intelligenza durante i racconti, hanno risuonato forte con i tre ingredienti che lo accompagnano da una vita ,e che lui ha definito sul palco come le sue “uniche droghe”: l’ adrenalina, l’amore e la città di Roma.

La superband che  lo ha  accompagnato ha donato profondità e ha fatto riecheggiare nell’aria brano dopo brano. La scenografia ha fatto da cornice in un viaggio  delle note e delle immagini, che è riuscito a creare un’atmosfera suggestiva e magica, celebrando quarant’anni di canzoni intramontabili.

Durante il concerto, Venditti ha alternato brani classici come “Sotto il segno dei pesci” e “ Giulio Cesare” a brani più recenti come “Alta Marea” fino ad arrivare alla recente ” Di una parola”, sulla musica del brano “Say Something” del duo statunitense A great Big World in collaborazione con Christina Aguilera.

Ogni canzone è stata accompagnata da racconti personali, che hanno avvicinato l’artista al pubblico, rendendolo più umano e più vicino come un amico.

Ed è così che Venditti ha spiegato al pubblico chi erano i famosi “quattro ragazzi con la chitarra” che cita nella canzone quarantenne “Notte prima degli esami”, ovvero: Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Giorgio Lo Cascio e anche se non c’è più Ernesto Bassignano.

Ha poi raccontato :”Nella cultura di quei tempi noi eravamo tutti per uno e uno per tutti, e uniti a voler costruire la canzone popolare, senza invidie. Io spero che ci siano ancora questi valori, quelli che ci portavamo a voler cambiare il volto della nostra Italia e, forse, ci siamo anche riusciti.

Mi ricordo di quella volta in cui un giovane bassista che voleva diventare un chitarrista, anche se lo era già, mi ha scaricato il pianoforte ed era profondamente amareggiato ,  questo ragazzo era Pino Daniele.”

Molto toccante è stato il momento in cui l’artista ha rivelato chi fosse l’amico di «Ci vorrebbe un amico», era: Lucio Dalla.

Ha raccontato Venditti: “ Lucio mi salvò la vita, al tempo della mia separazione. Fu lui a capire che mi dovevo allontanare da Roma, e così per due anni vissi al castello di Carimate, in Brianza, dove venivano i più grandi artisti italiani a incidere i loro dischi nello stesso studio di registrazione: Pino Daniele, I Pooh e Fabrizio De Andrè.

Con quest’ultimo passavamo notti a parlare, ad approfondire le nostre vite, sembravano vere e proprie sedute di psicoanalisi. Fu allora che diventammo davvero amici. Ma poi loro il venerdì partivano tutti; io restavo solo ed ero triste, avevo paura di tutto, di me stesso e della mia fragilità. Più di una volta pensai a come togliermi la vita, magari andando contro un albero con la macchina.

Dopo due anni Lucio capì che per me era il momento di tornare a Roma: la città dove c’erano Simona e mio figlio. Provavo un’angoscia tremenda dopo la separazione.

Fu Lucio a trovarmi casa a Trastevere, era la dimora di  una donna che aveva vissuto in quella casa con il suo ex compagno, ci ritrovammo accomunati dallo stesso dolore, scattò una passione irrefrenabile e, da quel momento la mia vita ripartii, grazie a Lucio, il mio amico”.

La serata si è conclusa con un toccante abbraccio virtuale a Maria, una giovane ragazza diversamente abile di Pratola Peligna, alla quale Venditti ha donato il suo cappello, lo stesso della copertina dell’ album ” Cuore”, un gesto di affetto che ha chiuso il viaggio della musica con un atto di profonda umanità.

Il pubblico ha salutato l’artista tra grandi applausi e un coro “Antonello, Antonello”, e lui ha commentato: “ È quello che mi serve in questo momento”, in uno scambio di affetto ed energia.

Venditti da grande cantautore ha  non solo scritto le pagine della musica italiana ma ha saputo riflettere quarant’anni di vita del nostro paese, fatti  di cambiamenti economici, culturali e sociali e lui come un grande cantautore li ha saputo narrare nei suoi brani.

Ieri in tanti nelle sue canzoni hanno rivissuto amori, amicizie e legami intramontabili, proprio come le sue canzoni, che oggi come allora ci sanno emozionare, evocando i nostri ricordi.

 

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