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La Paris Fashion Week e quel “via al superfluo” che tanto piace

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Oramai giunta agli sgoccioli, la settimana della moda più lunga di Parigi, dal 23 settembre 2024 al 1 ottobre 2024, ha aperto le porte alla moda femminile nella prossima Primavera-Estate 2025.

Bellissime le sfilate e i capi che hanno fatto letteralmente sognare tutti, soprattutto quelli seduti in prima fila. Tanti sono stati i VIP, tra cantanti, attori, personaggi del Jet Set internazionale.

I più fortunati hanno potuto assistere dal vivo alla sfilate nei luoghi da sogno della città di Parigi, la quale in questa Paris Fashion Week, oramai alle battute finali, si è trasformata in una grande passerella dove hanno sfilato la moda e le emozioni.

Qualcuno si è accontentato di assistere alla Settimana della Moda Parigina, tramite i video streaming online, non con la stessa emozione dal vivo, ma il messaggio è stato lo stesso: Gli stilisti puntano all’essenziale, alla sottrazione, alla riduzione abbandonando quel superfluo che non piace più.

Il risultato?

Abbiamo visto abiti alla portata di tutti, indossabili da chiunque e non più abiti di nicchia.

Anche la moda ha compreso che siamo in un periodo di crisi e di forte incertezza economica e quella donna nella prossima Primavera-Estate 2025 lo testimonia alla grande.

“Essenziali” sono stati gli stilisti Loewe e Vivienne Westwood.

Ancora abiti quotidiani che puntano all’essenzialità quelli di Daniel Rosberry, da Schiaparelli. Madre e figlie possono portare gli stessi capi e si punta al “vintage del futuro”. Per questa Maison la maglieria resta il punto forte della moda femminile, complice la freschezza della stagione Primavera-Estate 2025.

Giambattista Valli ha dato sfogo alla sua fantasia in un tripudio di colori e fiori, tipico della Primavera. Si ispira al bellissimo libro di Milan Kundera, “La Insostenibile Leggerezza dell’ Essere” ed ecco che la leggerezza è il fil rouge dei suoi bellissimi e colorati capi. Anche questo stilista gioca sulla sottrazione e l’essenzialità delle forme e ci riesce benissimo.

Gherardo Felloni, Il Direttore creativo di Roger Vivier, ha sfilato i suoi capi in una location meravigliosa di Parigi, sede dell’Ambasciata Italiana in Francia, trasformando questo luogo in un giardino incantato. I suoi capi e accessori sono stati la testimonianza della eleganza di una donna nella tipica stagione dei fiori. Basti pensare ai sandali gioiello e alle borse, delle vere e proprie opere d’arte, ma senza strafare ed esagerare, restando sempre fedele al quel messaggio: ” Via il superfluo”.

Ma è stata soprattutto la Maison Valentino e la prima sfilata del suo Direttore Creativo Alessandro Michele a catturare l’attenzione di molti i quali erano in trepida attesa di questo “battesimo” su passerella.

La sua sfilata la si riassume così: I borghesi ribelli sono vestiti di pizzo, camminano su dei vetri rotti, con cappelli enormi, e grazie agli abiti gioiscono di un qualcosa: le vulnerabilità.

Tramite i suoi capi lo stilista ci ricorda un messaggio importante: la Bellezza può tutto. Ma ci dice anche che delle vulnerabilità si può anche gioire, anzi si deve. Basta con questa ossessione per la perfezione. La sfilata del nuovo Direttore Creativo di una della Maison più famose al mondo, conforta chiunque soprattutto chi sogna e di sognatori ne abbiamo sempre bisogno.

Sicuramente Alessandro Michele ha portato in passerella eclettismo ed esuberanza, tutto in nome della creatività. Un mix di barocco bohémien e romanticismo gotico. E ancora quella “Bellezza”: la cura di tutto. Il motivo: questa bellezza è una salvezza nel Padiglione delle Follie che fanno parte della vita.

Con Valentino e il suo Direttore Creativo Alessandro Michele si fugge dagli stereotipi che la vita ci impone, abbandonando anche quei cliché che tanto imprigionano.

Borse-Pupazzo, cappelli molto stravaganti con le penne, guanti che escono da quel impolverato armadio della nonna, e poi cristalli a pioggia sul volto, piercing gioiello sul naso o sulle labbra. Sono proprio questi i romantici protagonisti della moda di Valentino. Quei nostalgici degli anni Settanta, dei pois. Insomma Valentino e Alessandro Michele hanno veramente confortato i sognatori.

La Joie de Vivre – la gioia di vivere – la leggerezza, l’essenzialità, la sottrazione, la ripulitura, insieme ad abiti portabilissimi e concreti, sono stati quel Fil Rouge della Paris Fashion Week che in tanti hanno amato.

https://www.fhcm.paris

Filly di Somma

 

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