Corriere dello Spettacolo

I Bravo Gesù Roger pubblicano il loro singolo di debutto

 

I Bravo Gesù Roger pubblicano il loro singolo di debutto, preludio di un disco in arrivo quest’inverno. Un primo capitolo, disponibile da giovedì 3 ottobre 2024 su tutte le piattaforme digitali in distribuzione Believe Music Italy, dal titolo “Fame“, primo assaggio di un album di debutto che ci friggerà le trombe d’eustachio con tormentoni spregiudicati, riffoni tricefali, rime, assonanze, onomatopee, allitterazioni, e quella giusta dose di follia che garantisce un sonno agitato e un risveglio su un pavimento di marmo e grappa.

Li abbiamo intervistati, curiosi di sapere di più di questa formazione particolare, senza target e senza genere, ma con una gran fame.

Chi è rispettivamente il giovane spensierato, il metallaro e il professore? E come avete scelto di interpretare questi ruoli?

Marco – Diciamo che più che interpretare, estremizziamo il nostro essere. Io sono il giovane spensierato in quanto mi vesto con gli stessi vestiti che avevo alle scuole superiori e giro con uno zainetto seven della prima elementare di mio fratello; Efrem Scacco è il metallaro dove il chiodo, i vestiti neri, i chitarroni ruggenti e le svise alla massima velocità sovrastano la spensieratezza (ma con grandi sorrisi nei live);  Flavio Zanuttini è il professore in quanto tale e ad ogni concerto veste (tendenzialmente) camicia e cravatta. Un prof credibile ed incredibile allo stesso tempo.

Allo stesso modo, avete formazioni musicali e gusti musicali diversi, che magari rispecchiano anche i vostri ruoli all’interno dei Bravo Gesù Roger?

Efrem – Ognuno di noi ha altri progetti al di fuori dei Bravo Gesù Roger, dove inevitabilmente si incontrano i linguaggi musicali presenti all’interno delle nostre canzoni. Ad esempio, Marco ha I’m In, dove in solitaria suona batteria, basso, synth, campioni e canta, con spirito ribelle degno di un giovane spensierato; Flavio ha Nickel Kosmo, dove sperimenta con metodo scientifico tromba solo con elettronica e campioni; Efrem ha un passato in gruppi metal e un più recente trio dove lo mescola con jazz e fusion ma non ha mai smesso di sognare un progetto death metal.

E, così diversi, come avete fatto a trovarvi?

Marco – Io e Flavio ci siamo incontrati 11 anni fa ma lo conoscevo già per via degli Arbe Garbe. Avevo appena finito l’orale di matura e la sera stessa conobbi Flavio e Roberto Fabrizio con i quali formammo i Martello (band durata 2/3 anni).
Efrem invece lo conobbi qualche anno più tardi per via di un seminario di jazz. Mi contattò per formare un trio (assieme a Paolo Jus) dove suonare sue composizioni tra il fusion-jazz-prog e ovviamente inserti metal (Trio Eslem).
L’unione di queste 3 diverse personalità è veramente assurda ma credo darà dei bei frutti.

Cosa avete capito della scena musicale indipendente e delle dinamiche della discografia indipendente, sinora? C’è qualche lato oscuro della musica che ancora non avete capito?

Marco – Tutto il lato dell’industria discografica mi rimane oscuro. Mi mette molta paura e tristezza vedere la musica come un prodotto…non ce la faccio. In questo senso rimango il giovane spensierato (più o meno). Il fare musica resta comunque una necessità.

Flavio – La scena musicale indipendente è fatta da tanti piccoli artigiani che sgomitano in un mare di proposte. Alcuni hanno una proposta di altissima qualità e sono dei comunicatori mediocri, altri hanno una proposta mediocre ma sono ottimi comunicatori, pochissimi hanno una proposta di qualità e sono ottimi comunicatori. Inutile dire che i primi vengono calpestati da tutti gli altri. Alla base di tutto ci sono le relazioni umane e chi è capace di coltivarle bene ha successo.

Avete mai valutato un talent di musica, come X-Factor, o una strategia social adeguata per le vostre prossime pubblicazioni? Come state lavorando a riguardo?

Marco – L’opzione talent la si può usare come una specie di trampolino di “lancio”. Credo ti possa dare qualche punto in più sulla visibilità o comunque delle chiavi di accesso per certi festival/rassegne/club. Fa curriculum ma  è un’opzione che non valuteri per i BGR…ad ogni modo: votateci!
Il mondo social, seppur forte e consolidato, per me rimane nuovo e risulta essere una tragica strada in salita. Cerchiamo di creare contenuti da pubblicare periodicamente ma non è sicuramente il nostro forte.

Morgana Grancia

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