Presentato ieri in Concorso alla Festa Internazionale del Cinema di Roma (ovviamente, in due occasioni diverse: una per noi della stampa e l’altra per il pubblico) e giungerà nei cinema italiani dal 21 novembre prossimo “Leggere Lolita a Teheran” un piccolo vero capolavoro firmato Eran Riklis (presente a Roma insieme con gran parte del cast), tratto dall’omonimo bestseller di Azar Nafisi, edito in Italia da Adelphi.
Il film, girato in Italia, è una produzione Minerva Pictures e Rosamont con Rai Cinema, in coproduzione con United King Films, Topia Communication Production e Eran Riklis Production. Quindi, c’è anche molto di italiano in questo gioiellino per cinefili.
La sinossi. Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi in un’impresa fra le più ardue: spiegare la letteratura dell’Occidente a ragazzi e ragazze esposti in maniera sempre crescente all’indottrinamento islamico. Quando le condizioni politiche e sociali non glielo consentono più, la professoressa Nafisi lascia l’insegnamento all’Università di Teheran e riunisce segretamente a casa sua sette delle sue studentesse più impegnate per leggere dei classici occidentali. Mentre i fondamentalisti prendono il controllo, queste giovani donne tolgono il velo, parlano delle loro speranze più intime, dei loro amori e delle loro delusioni, della loro femminilità e della loro ricerca di un posto in una società sempre più oppressiva. Leggendo Lolita a Teheran, celebrano il potere liberatorio della letteratura nell’Iran rivoluzionario e formano il loro futuro.
Chiudiamo con una singola dichiarazione del regista Eran Riklis, non prima di aver ringraziato l’Ufficio Stampa Punto & Virgola e l’organizzazione della Festa Internazionale del Cinema di Roma: «Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi – dice il regista Eran Riklis – con la sua rappresentazione delle relazioni umane e delle questioni politiche e globali, mi ha colpito profondamente. Ero assolutamente consapevole della complessità di raccontare una storia così intima di donne in Iran, eppure sapevo che si trattava di una sfida meravigliosa ed emozionante».
Appuntamento al cinema, come detto, dal 21 novembre.
Franco Baccarini
