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E’ partita la Research di Luigi Liccardo

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E’ ufficialmente partita la primissima edizione del “Research Contemporary Project”, idea e progetto di Luigi Liccardo, giovane coreografo ma già figura consolidata del panorama regionale e nazionale della danza contemporanea. Con questo progetto di ricerca nella danza contemporanea, il direttore artistico ha infatti voluto fornire ai giovani talenti gli strumenti ed i coreografi per potersi misurare con un repertorio innovativo ed una moltitudine di stile, tecniche ed autori. “Obiettivo del progetto è permettere ai giovani danzatori  un apprendimento  nella formazione professionale con quello della ricerca nelle arti performative contemporanee – precisa Luigi Liccardo – sviluppando un programma di studio di approfondimento e perfezionamento secondo i linguaggi proposti nell’ambito nazionale. La finalità di Research Contemporary Project è la formazione con la messinscena di svariate produzioni allestite o da allestire nella stagione 2024/25 con il patrocionio dell’ACSI.” Cominciando con la primissima serata del 19 ottobre al Teatro Ateneo di Casoria, alle porte di Napoli, con i due spettacoli “Androgino” di Gerardo Di Pietro e “Forme liquide” di Lorenzo Stingone. Come chiarito dallo stesso Gerardo Di Pietro, “il titolo si è ispirato al mito dell’androgino originato nel dialogo “Il Simposio” di Platone. Qui si narra la storia di creature originariamente complete, dotate di doppia natura, che furono divise dagli dèi. Questa separazione generò un eterno desiderio di riunificazione, simbolizzando la ricerca dell’unità e dell’amore. Il mito offre una riflessione profonda sulla condizione umana, esplorando temi come l’identità, la dualità e il bisogno di connessione.” Nel contesto dei rapporti umani, il coreografo ha voluto in scena cinque donne chiamate a raccolta, con un sapiente ed altrettanto frequente uso delle braccia. Le musiche di differenti partiture e stili ha lasciato lo spettatore inchiodato sulla poltrona a comprendere la natura ed i perché di quei tanti abbracci in scena. Con un bell’intermezzo dai gonnelloni neri indossati da quattro fluidissime artiste, accompagnate da un uomo, ecco sfilare una a uno i quattordici elementi dalle “Forme liquide” di Lorenzo Stingone. Forme aggraziatissime di dodici donne assecondate da due uomini in un tourbillon di vestizione e svestizione a farle da padrona. Lo spazio forse non ha potuto rendere quanto creato per il numeroso corpo di ballo che si è messo a nudo per raccontarsi e raccontare la storia che Lorenzo Stingone ha voluto sintetizzare così: “si gioca sulla contrapposizione sia del corpo (dalle forme e i movimenti schematici alla libertà nello spazio) sia di noi stessi in quanto esseri umani: cambiamo, evolviamo, talvolta regrediamo o rimaniamo fermi. Ciò che resta è che siamo esseri mutevoli, ci addentriamo nei meandri di una definizione di noi stessi che è solo illusoria. Posso essere forma, posso essere acqua: l’unico punto cardinale che abbiamo è sempre il nostro corpo, noi stessi. Il vestito non fa altro che coprire la nostra vera essenza: animali nudi che si aggirano per le strade.” L’ovazione per gli artisti in scena e per l’audace direttore artistico Luigi Liccardo non si è fatta attendere. Da buon padrone di casa, infatti, il direttore non ha esitato ad anticipare i nomi ed i titoli che seguiranno in questa prima edizione del “Research Contemporary Project”. A cominciare dal prossimo appuntamento di sabato 23 novembre con “A dream’s awakening” di Angelo Egarese ed “Ego” di Maria Avolio seguiti da una prima assoluta di Luca Squadritti e da “Le quattro stagioni” di Luigi Fortunato in scena domenica 24 novembre. Prima di Natale e della chiusura di questo 2024 coreutico ci sarà ancora spazio per la danza contemporanea domenica 22 dicembre con “Grecale – Oltre gli occhi” di Mariarosaria Napolano, “Fluke – Handle with Care” di Alekseij Canepa e “Here-Somewhere” di Alfredo Napoletano. Il 2025 si aprirà con il titolo a serata intera “Revolution”di Luigi Liccardo programmato per domenica 19 gennaio prima di ospitare sabato 15 febbraio “Urushi” di Andrea Arionte e “S.C.I.A.” di Silvia de Michele. Ben due date previste invece a marzo: sabato 15 andrà infatti in scena “Skinned” di Maria Grazia Minopoli  e “Le stagioni dell’amore” di Veronica Pica mentre domenica 16 marzo andranno in scena “Adagio” di Gennaro Maione e “(NO) TOUCH” di Sabrina Salvati. Il 27 aprile sarà la volta di “Necessaria follia” di Pia Tagliamonte e “Carnalità” di  Paolo Pierno. La chiusura della rassegna al Teatro Ateneo del 24 maggio sarà infine appannaggio di “Dentro una fiamma” di Andrea Bolognino e di una coreografia inedita di Vincenzo Capasso.

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