In scena il 25 ottobre 2024 al Eleonora Duse di Genova
“Mio Eroe” è una “Produzione La Corte Ospitale con il sostegno di MiC e Regione Emilia – Romagna”. Lo spettacolo è scritto da Giuliana Musso in collaborazione con Alberto Rizzi. Il testo è portato in scena dalla stessa Giuliana Musso che svolge anche il ruolo di regia. La drammaturgia affronta l’attuale ed esteso tema della guerra. La trama ci riporta alla biografia di alcuni caduti italiani in Afghanistan nell’asse temporale che va dal 2001 al 2014. In quel periodo il contingente italiano era impegnato nella missione ISAF. È passato molto tempo da quei tragici avvenimenti, tanto che ora la memoria tende a relegarli nei meandri più reconditi. Purtroppo, il dolore mai sopito è ancora tragicamente vivo nell’ indelebile ricordo delle madri dei caduti. Gli angosciosi eventi sono rinnovati da una appassionante Giuliana Musso.
Giuliana Musso dice del suo spettacolo:
«Le madri testimoniano con devozione la vita dei figli che non ci sono più, ne ridisegnano il carattere, il comportamento, gli ideali. Costruiscono un altare di memorie personali che trabocca di un naturale amore per la vita. Cercano parole e gesti per dare un senso al loro inconsolabile lutto ma anche all’esperienza della morte in guerra in tempo di pace. In “Mio eroe” la voce stigmatizzata della madre dolorosa, da sempre sequestrata nello spazio dei sentimenti, si apre un varco, esce dagli stereotipi, e si pone interrogativi puntuali sulla logica della guerra, sull’origine della violenza come sistema di soluzione dei conflitti, sul mito dell’eroe e sulla sacralità della vita umana. Solo alla fine del monologo sarà forse visibile, come una filigrana in controluce, che la voce delle madri piangenti è la voce della razionalità umana».
Lo spettacolo ha avuto il battesimo teatrale nel 2017. Con il tempo la Musso ha affinato la trama tanto da renderlo ancora più pregiato. La drammaturgia esente da populismi e demagogia si concentra sul dolore e sulle emozioni. Giuliana Musso con le sue immense doti attoriali, coinvolge e commuove il pubblico presente.
Giuliano Angeletti