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Da Paramount all’eternità: I diamanti maledetti di Cartier (3)

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DA PARAMOUNT ALL’ETERNITÀ 

Come le tecniche archetipiche di Robert Evans-Paramount continuano a creare miti e business anche fuori dal cinema,nel branding,nel marketing e nella comunicazione.

Cartier.Un leader assoluto  nell’alta gioielleria.Anche il mondo brillante delle pietre preziose ha i suoi miti,le sue leggende che diventano un potentissimo fattore di marketing.Soprattutto se sono basati sulle tecniche archetipiche junghiane.Soprattutto se usano il fascino e la tenebrosa forza di attrazione dell’Ombra, la parte più nascosta dell’inconscio.

Le leggende sulle gemme maledette esistono da secoli.Non sono un’invenzione recente.E hanno sempre avuto un impatto enorme a livello di opinione pubblica e anche a livello di mercato.

Agli inizi del Novecento fu Pierre Cartier,nipote del fondatore,a parlare per primo di queste leggende con i clienti.E queste storie paurose si accumularono nel tempo.

Poi arrivò la collaborazione di Cartier con Hollywood,con le Major principali.Tra cui Paramount,con la quale ci furono cooperazioni importanti,come quella per il film Il Grande Gatsby.Ed è proprio durante queste iniziative congiunte con la film company di Evans che le leggende delle gemme maledette di Cartier aumentarono notevolmente e diventarono lo schema di marketing più intrigante della maison francese.

Ma Cartier come attiva (ancora oggi) l’Ombra nel suo universo di cultori e compratori?Come ci riesce, usando una narrazione basata su tragedie,sventure e morti misteriose?

Cartier diffonde storie di gemme che portano sfortuna e maledizioni ai loro possessori.

Questo affascina il pubblico e crea un alone di mistero intorno ai gioielli in questione,rendendoli unici.

Storie così risuonano ad un livello inconscio molto profondo,creando una connessione emotiva  potente e durevole.

L’immaginazione ne è violentemente scossa ed attivata.

I compratori acquistano non solo dei gioielli ma anche la “storia maledetta” che le gemme incorporano ed il  significato tragico ed occulto di questi oggetti molto speciali.

Comprare un prodotto Cartier non è solo un acquisto materiale,ma una esperienza che contiene una leggenda ed un significato oscuro.E questo marchio diventa il custode di storie affascinanti e tenebrose.

L’uso di una simile campagna di marketing,ancora oggi operativa,ha reso il brand Cartier unico e speciale rispetto a tutti quelli delle aziende concorrenti.Con risultati economici fantastici.

Attenzione:tutto questo è stato ottenuto da Cartier,con il supporto della agenzia di comunicazione Publicis,replicando le tecniche narrative usate da Evans nei suoi film.Tecniche junghiane di narrazione basate esclusivamente sulla attivazione dell’Archetipo dell’Ombra, il più potente,significativo e vitale.

Resta un enigma irrisolto,però:

come mai i compratori anziché essere spaventati da queste leggende nere,ne sono addirittura affascinati, al punto da essere disposti a pagare cifre esorbitanti per diamanti o rubini maledetti?

Negli Anni 70 Cartier spinge l’acceleratore su queste storie oscure.Molti gioielli rari e costosi vengono  collegati alle leggende più sinistre e terribili del mondo,alcune già esistenti in Oriente,Africa,Europa.Altre inventate letteralmente,seguendo il metodo del fondatore.

Il Diamante Hope,il Diamante Regina d’India e tanti altri diventano le pagine di un romanzo nero che parla di pietre dannate,maledizioni,morti violente improvvise,sventure e catastrofi per i possessori di queste gemme portatrici di terribili disastri.

Sembra una storia cupa degna di Edgar Allan Poe.Invece no.È una geniale e storica strategia di marketing della maison francese.Molto produttiva.

Una strategia partita nei primi decenni del Novecento,ma esplosa e diffusa a livello mondiale negli Anni 70,quando Cartier intensifica i rapporti con Hollywood e viene a contatto con Paramount,Evans e le sue tecniche archetipiche dell’Ombra.

Tecniche che affascinano i capi del grande brand parigino.Tecniche oscure che ben si combinano con le storie sulfuree e spettrali dei diamanti maledetti Cartier.

E torniamo alla questione fondamentale:perché il pubblico è fortemente attratto da queste “leggende maledette” e acquista i “diamanti maledetti”,pagandoli cifre elevatissime,anziché fuggire lontano da essi?Perché è follemente attratto da queste leggende di maledizioni,anziché esserne spaventato?

È il potere oscuro ed inconoscibile dell’Ombra.Il potere della connessione emotiva con il pubblico ad un livello profondissimo,significativo e vitale.                                    La regola di Robert Evans e dei Merry Pranksters è:chi attiva l’Ombra vince.

E tutto questo si traduce in un fatturato stellare per Cartier ed in una leadership inarrivabile nella alta gioielleria.

La maison francese ringrazia.

Ringrazia Jung,i Merry Pranksters,Evans e Paramount…

Stefano Battaglia, regista

 

 

 

 

 

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