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Viaggio nel gaming che guarda la tv: le serie che sono diventate videogioco (e viceversa)

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Se il gaming è la grande industria del nostro tempo un motivo ci deve essere. E forse uno, nascosto, risiede proprio nella sua capacità di cambiare pelle, di trovare nuove forme, nuove ispirazioni. C’è un pezzo di gaming, infatti, che guarda con grande interesse al mondo delle serie tv e proprio grazie ad esse ha trovato nuovi utenti.

“Quello che sta succedendo nel settore dell’intrattenimento è un fenomeno importante di mescolanza di generi – racconta Natalia Chiaravalloti della redazione di Gaming Report – esistono infatti storie e personaggi che passano in maniera fluida e dinamica tra piccolo schermo e videogame, così come dal cinema alla consolle, o da un libro alla televisione”. Non c’è da stupirsi, allora, se il nome di “The Witcher” sia un grande successo sia per quanto riguarda lo streaming che per quanto riguarda il gaming. Svelata al pubblico nel 2019, sulla piattaforma di Netflix, la serie è basata sulla saga di libri di Andrzej Sapkowski e sui videogiochi di CD Projekt Red. “In realtà il videogame era abbastanza sconosciuto – spiega la redattrice di Gaming Report – ma proprio grazie all’uscita della serie tv la vendita del videogame è cresciuta del 554% di copie vendute durante la settimana di lancio dello show. Una dimostrazione ulteriore dell’efficacia del cross-media storytelling”.

Da gioco a serie tv è anche il percorso di “Arcane”, serie del 2021 disponibile su Netflix che prende spunto dal mondo di “League of Legends”, uno dei giochi per mobile più diffusi negli ultimi anni, con oltre 100 milioni di giocatori attivi ogni mese. Un vero e proprio successo anche di streaming visti i premi che la serie ha vinto. Uno su tutti: l’Emmy per la miglior serie animata. “Questo dimostra che i contenuti basati su videogiochi non sono solo una trovata di marketing – continuano da Gaming Report – ma possono avere un impatto significativo anche fuori dal gaming”.

Il percorso inverso è stato fatto, ad esempio, da “Stranger Things”, vero e proprio marchio di fabbrica dell’ultimo periodo, che da Netflix è sbarcato poi su mobile e consolle varie, attirando nuovi fan. Per non parlare poi di “The Last of Us”, “Halo”, “Fallout” e tante altre ancora.

“Il fenomeno infatti non finirà di certo qui – conclude Chiaravalloti – le ultime indagini di mercato parlano di un mercato globale del gaming che dovrebbe superare i 200 miliardi di dollari di giro d’affari entro il prossimo anno”. Da un lato lo streaming e le serie tv, che attirano investimenti e aumentano il loro pubblico. Dall’altro il gaming, che grazie alla rivoluzione tecnologica sta ampliando notevolmente il suo spettro d’influenza. Nel mezzo, una fusione senza precedenti pronta ad unire due giganti dell’intrattenimento. Ce ne saranno delle belle, questo è sicuro.

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